SI DICE “BARBECUE” E SI PENSA ALL’AMERICA, MA…
“Negli Stati Uniti il bbq è quasi un costume nazionale e certamente è da lì che viene gran parte dell’immaginario che oggi associamo al barbecuing. Ma ogni giardino, sulle sponde del Mediterraneo, conosce da sempre il profumo della brace.
È giusto dire “barbecue” e pensare all’America anche perché il primo barbecue moderno è nato a Chicago nei primissimi anni Cinquanta: due semisfere di metallo, sospese saldamente su tre piedi, all’interno delle quali cuocere lentamente gli alimenti disponendo la fonte di calore – la brace – solo ai lati.
L’ispirazione arrivava da una tecnica usata da alcune tribù di indigeni americani dell’area caraibica: per cuocere le carni le stendevano su un graticcio di legna fissato a dei tronchi. Sotto veniva acceso un fuoco.
Ma anche i francesi rivendicano la paternità della parola barbecue, secondo loro deriverebbe dall’espressione de la barbe à la queue – “dalla barba alla coda”, che indica la cottura di un animale intero allo spiedo.
Insomma, anche l’Europa ha una fortissima passione per la “roba che scotta”, non da oggi e non solo per la scampagnata di Pasquetta.
In tutto il mondo il barbecue è conosciuto e apprezzato, perché la cottura su griglia, fiamma, brace: mette a disposizione delle diverse tradizioni una profondità di gusto impossibile con altri strumenti.”
Questo articolo apre “I segreti del Barbecue”, un libro che ci è stato regalato da alcuni dei tanti amici che hanno una passione sfegatata per la carne affumicata di Mr Doyle.
Lo abbiamo letto e inserito nella biblioteca personale di Mr Doyle, fatta di testi italiani, americani, francesi e anche tedeschi.
Eh si, perché il nostro amore per la vera carne affumicata supera tutti i confini di territorio e ci piace pensare, che a prescindere dalla parte del mondo da cui si viene e dalle tradizioni culinarie a cui siamo legati, tutti, ma proprio tutti, quando assaggiamo qualcosa di buono, non possiamo fare altro che esclamare “WOW” e chiedere un altro pezzo.